Incontrare una medusa al mare non è proprio un incontro piacevole, anzi. Le si rifugge e se si viene colpiti si corre immediatamente ai ripari. Questo se siete persone normali, ma se siete Claudio Baglioni cambia tutto. Il cantante infatti ha dedicato una “canzone/poesia” al suo incontro ravvicinato con una medusa.
Una decina di giorni fa, sotto uno scoglio
mi sono imbattuto in una medusa.
Diafana e ambigua non l’ho proprio vista.
Forse perché non l’avevo notata all’istante
si è avvelenata e me l’ha fatta pagare.
È stato un incontro che ha lasciato il segno.
Quando mi sono girato s’era già dileguata
con un’aria enigmatica e ignara
sopra un prato fluttuante di posidonie
dietro una classe ordinata di pesciolini
in gita scolastica col grembiule a righe.
Ferito nel corpo e soprattutto nell’animo
ho pensato a lei innumerevoli volte
senza potermi dar pace o sollievo
né tregua a un tormento tirannico
cercando un antidoto per non soffrire.
Chissà dove si sarà poi nascosta la ninfa.
Da un’infame così mi son fatto scottare
e non son più riuscito a beccarla.
Punto in più punti e pur nell’orgoglio
non covo più vendetta o rancore.
Vorrei però almeno poterle spiegare
che questo genere di toccata e fuga
è una composizione che ti fa restar male
e magari invitarla ad un bagno in maschera
in cui cingerla forte in un vortice di passione
dentro la rete dei miei desideri.