Il mondo della musica piange un’altra volta la scomparsa di un grande uomo. Non si tratta di un cantante questa volta, ma di un giornalista che ha letteralmente fatto e scritto la storia della musica. Si chiamava Glenn O’Brien, editor di Rolling Stone e di Interview, il famoso giornale di Andy Warhol. Glenn è stato anche un prsonaggio chiave della storia del punk a New York, ma si è spento oggi a soli 70 anni.
L’uomo, come riporta ArtNews, ha combattutto per anni contro una grave malattia che si era poi aggravata ed era sfociata in una polmonite.
La carriera di Glenn O’Brien
Nato a Cleveland, Glenn si è spostato presto a New York dove è entrato a contatto con Andy Warhol ed è diventato un membro fisso e un assiduo frequentatore della famosa Factory. Intanto studiava regia alla Columbia fino a quando nel 1970 non è stato assunto come editor proprio nel giornale di Warhol, Interview.
La sua carriera da qui ha spiccato il volo: ha lavoroato al New York Bureau Chief di Rolling Stone e poi è stato editor di High Times. Il suo contributo nel mondo del punk lo troviamo quando ha iniziato a suonare nel gruppo punk appunto “Konelrad”, esibendosi live anche al CBGB, locale storico per il movimento musicale dell’epoca. Oltre a suonare ha anche scritto di musica punk per tantissimi anni proprio nell’Interview dove teneva una rubrica dedicata al genere.
Gelnn O’Brien ha scritto probabilmente per ogni giornali di musica di rilievo dell’epoca ed è stato anche co-fondatore di Spin nel 1985. Tra le altre opere ha anche collaborato al libro “Sex” di Madonna ed è stato direttore creativo nell’importante casa discografica Island Records negli anni ’90.
Per la televisione, come riporta Rolling Stone, aveva creato uno show “Tv Party” che ha visto tra gli altri artisti e musicisti anche la partecipazione di David Bowie. Insomma, Glenn O’Brien è l’esempio di come la musica sia aperta a 360 gradi e che oggi si pianga la scomparsa di un uomo poliedrico che alla musica e al punk ha dedicato tutta la vita. Personaggi come lui oggi sono rari e per questo, dal suo lavoro, dovremmo imparare tutti.