Antonello Venditti: “Pesavo quasi 100 chili” | Il racconto del bullismo

Antonello Venditti ha rivelato di aver passato un periodo molto turbolento a causa del bullismo ricevuto: “Mi chiamavano…”. Un triste racconto che fa riflettere.

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Antonello Venditti e il triste racconto del passato (Getty images)

Con 46 album musicali all’attivo e una fama che sicuramente lo precede, Antonello Venditti è senza dubbio uno dei più grandi artisti italiani di sempre. Cantautore fenomenale e pianista dal grande talento, Venditti ha fatto il suo esordio nel mondo della musica italiana nel lontano 1971 ed è considerato oggi uno dei più popolari e amati cantanti italiani.

Che cosa sappiamo della sua vita privata? Antonello Venditti si è avvicinato alla musica già da giovanissimo. Ha iniziato da bambino a studiare pianoforte e dopo aver conseguito il diploma al liceo classico e la laurea in giurisprudenza, ha dedicato tutta la sua vita alla musica. Prima del grande successo però, e prima di diventare l’artista che noi tutti oggi conosciamo, il celebre cantante romano ha passato periodi molto bui legato al bullismo e al difficile rapporto con la madre. Il suo racconto a proposito lascia spazio ad un’intensa riflessione.

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Antonello Venditti e il racconto del bullismo: “Mi chiamavano…”

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Antonello Venditti (Getty images)

Diverse sono le avversità che ha dovuto affrontare Antonello Venditti nel corso della sua vita. Qualche tempo fa, intervistato per Vanity Fair, il cantante romano raccontò alcuni particolari aneddoti legati alla sua gioventù, e che hanno lasciato sul suo cuore grandi ferite. “Da adolescente grasso, se parliamo di bullismo, non avevo niente da invidiare a nessuno” ha confessato. “Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio“.

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I compagni di scuola lo deridevano continuamente per il suo aspetto e per il suo peso, affibbiandogli anche un crudele soprannome: “Mi chiamavano “Cicciabomba”, pesavo quasi 100 chili“. Additato dai compagni, a casa non aveva nemmeno l’appoggio della madre: “Sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura“. Gli insulti venivano anche da lei, la quale diceva al papà Vincenzo: “Il ragazzo è cretino“. Di conseguenza, la sua autostima era a terra e così si rifugiò nel cibo: “Visto che nessuno mi fermava, lo feci io. Arrivato a 94 chili, ma forse anche a 98, dissi basta.

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