Una delle band in assoluto più importanti del pianeta è finita sotto accusa a causa di un bambino. Non crederete mai al motivo.
Una delle band più importanti del pianeta è finita dei guai a causa di un bambino. La storia è davvero raccapricciante, visto che quello stesso bambino ha tratto una grandissima popolarità proprio grazie a quella band. Sembra un gioco di parole, in realtà stiamo parlando di un gruppo tra i più osannati nella storia della musica e di una causa che si avvia a fare epoca a colpi di cavilli legali.
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Il motivo però è davvero spiazzante: i musicisti coinvolti difatti non avevano ancora previsto nulla, quando avevano deciso di pubblicare un disco che praticamente chiunque possiede nella propria collezione. Con quell’album il trio ha conquistato il mondo e dato vita ad un nuovo genere che in seguito ha fatto scuola. Moltissimi nel corso degli anni hanno provato ad imitarli, ma senza mai nemmeno sfiorare il loro successo.
Un bambino sta mettendo nei guai uno dei gruppi più importanti della storia: ecco cosa è successo
Il nome di quel bambino è Spencer Elden, che all’età di soli quattro mesi è diventato a sua insaputa il bimbo più invidiato del pianeta. Sicuramente vi starete chiedendo “chi è costui”? Semplice, è raffigurato sulla copertina di “Nevermind”, uno degli album più rivoluzionari della storia del rock che nel 1991 diede l’avvio al movimento grunge.
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Loro invece sono i grandissimi Nirvana: oggi Spencer Elden, che era stato ritratto nudo sott’acqua mentre inseguiva simbolicamente un dollaro appeso ad un amo da pesca, ha deciso di fare causa alla band per pedopornografia. Adesso quei dollari li sta inseguendo per davvero, così ha avviato un procedimento che mira all’eredità di Kurt Cobain e soci. L’accusa è di violazione delle norme federali sulla pornografia infantile, inoltre sostiene che i suoi genitori all’epoca non avessero mai dato l’assenso alla pubblicazione della foto. La richiesta? 150 mila dollari, a fronte dei soli 200 ricevuti all’epoca come compenso dalla sua famiglia. Vediamo cosa deciderà il giudice, ma si preannuncia una lunga battaglia.