Biagio Antonacci e la povertà, un dramma concreto

Il cantautore Biagio Antonacci ha raccontato le mille difficoltà che ha dovuto affrontare da ragazzo: “La parola povertà la conosco” ha affermato. Ecco il suo triste racconto.

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Il triste racconto di Biagio Antonacci (Getty images)

Una vita fatto di sofferenza e conquiste, una carriera piena di successi e soddisfazioni: Biagio Antonacci è oggi uno dei più amati cantanti italiani, un artista che alle spalle ha un passato non certo facile. Chitarrista e cantautore, Biagio Antonacci ha all’attivo ben 27 album pubblicati tra cui 15 in studio, 2 live e 10 splendide raccolte. La sua carriera è costellata di successi dovuti alla sua voce e ai testi della sue profonde canzoni, conosciute e amate da tutto il pubblico italiano.

Se oggi può vantare successo e ricchezza, non era certo così in passato. Intervistato qualche tempo fa dalla nota rivista Vanity Fair, l’artista originario di Rozzano ha raccontato che da ragazzo, e in modo particolare durante gli anni di scuola, ha attraversato insieme alla sua famiglia un momento molto complicato. Il padre è originario del Sud Italia e tentò il tutto per tutto quando si trasferì al Nord. Scopriamo cosa ha raccontato Biagio di quei difficili anni del suo passato.

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Povertà e difficoltà nel passato di Biagio Antonacci

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Biagio Antonacci (Getty images)

Il cantante di Se io se lei ha perso il padre nel 2014 ed ha confessato che uno dei suoi più grandi rimpianti, è quello di non avergli detto più spesso “Ti voglio bene”. Rivivendo il passato, ha poi raccontato le difficoltà che la sua famiglia si è trovata ad affrontare quando lui era adolescente. “A casa trottavamo moltissimo e più che ai sentimenti” ha detto l’artista, “si pensava alle cose concrete, al lavoro, alla sopravvivenza“.

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Aveva soltanto 16 anni quando il padre di Biagio si trasferì dalla Puglia per cercare un futuro migliore nella provincia milanese. “Arrivò con due buste in mano e le tasche vuote” ha confessato il celebre cantante. “La parola povertà la conosco” ha poi continuato, “perchè su quella soglia noi e tanti altri siamo stati spesso“. Un ricordo ancora vivido che Biagio probabimente ricorderà per sempre è invece associato ad un suo compagno di classe che arrivò a scuola “in pieno inverno con una sola scarpa ai piedi“.

 

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