Carlo Conti ha deciso di staccarsi nettamente dalla tradizione del Festival di Sanremo eliminando un blocco storico della kermesse musicale: la decisione ha diviso il pubblico in due posizioni nette.
Nei cinque anni di conduzione di Amadeus abbiamo assistito al rinnovamento dell’offerta musicale sul palco dell’Ariston, con la selezione di brani e artisti appartenenti a generi non “Mainstream” ma rappresentativi dell’underground musicale italiano e dunque di grande richiamo anche per chi tende a rifuggire la musica leggera classica e la musica pop.
Questa scelta, aderente all’eterogeneità tipica dei nostri tempi, ha fatto sì che quello con il Festival di Sanremo tornasse un appuntamento atteso da tutti gli italiani. Carlo Conti di questo è ben consapevole e lo si è capito sin dall’annuncio degli artisti in gara e dalla decisione di aumentare il numero di partecipanti rispetto alle edizioni precedenti pur di includere ogni tipologia di musica.
Sembra che Conti abbia appreso dal predecessore anche un’altra lezione, ovvero l’importanza di dosare i momenti canori con intermezzi che siano coinvolgenti e spensierati. Intervistato qualche giorno fa da Bruno Vesta ha infatti ammesso di aver organizzato tutto affinché sia all’insegna di: “leggerezza e divertimento: tanta buona musica, un bel fermento”.
L’analisi delle precedenti edizioni della kermesse musicale ha permesso a direttore artistico di questa edizione di comprendere anche ciò che ha funzionato meno nelle passate edizioni. Proprio per questo motivo ha deciso di eliminare un intermezzo che da anni caratterizza il Festival e che era apprezzato da molti.
Di certo è apprezzabile – e lo ha chiaramente apprezzato anche lui – che nelle scorse edizioni sia stato dato spazio a personaggi in grado di veicolare messaggi importanti tramite la propria esperienza personale e la propria influenza mediatica, tuttavia Conti non ritiene più necessario dedicare un lungo spazio della serata.
A suo avviso, infatti, ci sono anche altri modi per veicolare messaggi importanti in una forma più moderna e concisa: “Credo che si possa sottolineare qualcosa di importante anche solo con delle parole o con un messaggio lanciato velocemente. Non mancheranno momenti di riflessione, ma non con il monologo lungo”.
Quest’anno dunque non ci sarà spazio ai monologhi degli ospiti e dei co-conduttori, una decisione che alcuni hanno accolto favorevolmente poiché in questo modo ci sarà maggiore spazio per la musica e si potrà anche sperare che le serate finiscano ad un orario non troppo tardo.
Altri invece temono che questa decisione possa privare la trasmissione televisiva più importante dell’anno della funzione educativa e formativa che ha sempre avuto. Non resta che osservare ciò che accadrà nei prossimi giorni per capire se i momenti di riflessione pensati dal direttore artistico riusciranno a sopperire all’assenza dei monologhi lunghi.
Ragazzo dal temperamento caliente, Tony Effe è sbarcato a Sanremo con le migliori intenzioni ma…
Il direttore artistico del Festival di Sanremo è finito al centro del polverone mediatico per…
In gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano Amarcord, Sara Toscano mostra come…
Ricordate tutte le coppie protagoniste che hanno calcato il palco del Teatro Ariston? Fanno parte…
Ricordate queste esibizioni eclatanti sul palco del Teatro Ariston? Sono, anche loro, storia del Festival…
Il pubblico della platea del Teatro Ariston è stato spesso protagonista del Festival di Sanremo:…