Il cantante Colapesce ha scelto un nome d’arte molto particolare legato ad una famosa leggenda siciliana. Scopriamone il significato.
Cantautore italiano dal grande talento artistico e dal grande successo, Colapesce si è fatto conoscere dal grande pubblico italiano grazie alla partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo tenutosi nel marzo di quest’anno. In coppia insieme a Dimartino hanno incantato tutti gli italiani con la loro Musica Leggerissima, hit che in breve tempo è diventata una delle canzoni del festival più ascoltate e più apprezzate.
I due amici e colleghi non si sono fermati lì e questa estate hanno girato l’Italia da nord a sud per incontrare i loro fan in un lungo tour che li ha portati nelle più importanti città del nostro paese. Dopo il successo sul palco dell’Ariston i due artisti hanno rilasciato l’album I mortali, che segue l’uscita del cortometraggio omonimo. Andiamo a scoprire il significato dietro il nome d’arte del cantante Lorenzo Urciullo, conosciuto da tutti come Colapesce.
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Il significato dietro al nome d’arte di Colapesce
Il nome Colapesce è legato ad un’antica e celebre leggenda conosciuta soprattutto in Sicilia. Secondo questo particolare mito, Colapesce è un uomo-pesce che regge il peso dell’isola sulle sue spalle, tenendola così a galla e impedendole di affondare giù negli abissi del Mar Mediterraneo. Una leggenda molto antica questa, che nei secoli ha subito anche diverse variazioni, a seconda delle zone.
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Il ragazzo protagonista di questo mito è un giovane figlio di pescatori di Messina di nome Nicola, chiamato però “Cola”. Era un giovane che amava in modo particolare il mare e che si immergeva molto spesso per andare alla ricerca di strane creature marine e luoghi fino ad ora inesplorati. Per gli altri abitanti del villaggio era considerato quasi un pazzo e nel frattempo fece infuriare anche la madre, poichè cercava di difendere le creature del mare. Fu così che venne maledetto dalla donna e si trasformò anch’esso in pesce. Alla fine della storia, il ragazzo-pesce viene mandato dal re Ruggero a prendere il posto di una delle tre colonne che secondo il mito reggono la Sicilia e oggi si trova ancora laggiù, a sostenere la sua amata isola.