Eddie Vedder in concerto a Firenze: il live più emozionante di sempre
“È stato il concerto della vita”. Non trovi nessuno che, dopo il concerto di Eddie Vedder a Firenze abbia un commento diverso da questo. L’Arena di Visarno ha ospitato ieri la seconda serata del Firenze Rocks Festival e, dopo un serie di sfortunati eventi come l’abbandono dei Cranberries per motivi di salute legati a Dolores, la cantante, la serata è stata letteralmente emozionante. Sul palco la giornata è iniziata con Eva Pevarello, ex concorrente di X-Factor, poi è arrivato Samuel Romano dei Subsonica che ha sostituito in corsa i Cranberries e, va detto, con estrema umilità lo ha fatto nel migliore dei modi. Il clou della serata ha preso il via quando Glen Hansard, primo vero big, cantautore irlandese già voce dei The Frames e amico di Eddie, ha iniziato a lanciare nell’aria di una Firenze accaldata e soleggiata le sue note passionali ed emozionanti.
Firenze Rocks Festival: l’arrivo di Eddie Vedder
Va detto che però tutti, ma proprio tutti aspettavano solo Eddie Vedder che è compraso tra un boato di applausi alle 22.38. Il leader dei Pearl Jam è salito sul palco e ha letto qualche parola in italiano ringraziando i presenti circondato da un palco essenziale con una scenografia semplice ma di grande impatto. Si comincia con la hit dei Pearl Jam “Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town” e da lì scatta la magia. Onestamente, noi c’eravamo, e dobbiamo dire che pur avendo visto tanti concerti, quello di ieri è stato veramente strano, in senso positivo. Il pubblico era composto, quasi ti veniva da guardare male i pochi che urlavano in modo sguaiato. Si ascoltava tutto in rigoroso e religioso silenzio, al massimo si cantava con lui guardando il cielo stellato e godendosi i brividi di emozione che la voce di Eddie ha regalato. E’ stato un concerto da abbracciarsi, da guardarsi con gli amici e dire “No…ma fa anche questa? Non ci posso credere”.
E’ stato un concerto a forte impatto emotivo, l’abbiamo detto subito, tra le canzoni di Into The Wild, le cover di “Comfortably Numb” dei Pink Floyd e “Imagine” di Lennon conclusa con una straordinaria quanto casuale enorme stella cadente che ha sconvolto tutti i presenti.
Alla fine del live Glen Hansard torna sul palco e libera Eddie dalla chitarra che regala ai presenti un momento bellissimo. Un premio per chi era sotto il palco da mezzogiorno: il cantante dei Pearl Jam prima scorre davanti alle prime file, poi scende nel pit e retto dai presenti canta in piedi in mezzo alla folla con tutti, evidentemente in visibilio.
Scaletta Eddie Vedder Firenze Rocks
- Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
- Wishlist
- Immortality
- Trouble (cover di Cat Stevens)
- Brain damage (cover dei Pink Floyd)
- Sometimes
- I am mine
- Can’t keep
- Sleeping by myself
- Setting forth
- Guaranteed
- Rise
- The needle and the damage done (cover di Neil Young)
- Unthought known
- Black
- Porch
- Comfortably numb (cover dei Pink Floyd)
- Imagine (cover di John Lennon)
- Better man
- Last kiss (cover di Wayne Cochran)
- Falling slowly (cover degli Swell Season)
- Song of good hope (cover di Glen Hansard)
- Society (cover di Jerry Hannan)
- Smile
- Rockin’ in the free world (cover di Neil Young)
- Hard Sun