Edoardo Bennato e il commovente ricordo su Maradona

Il cantante napoletano Edoardo Bennato ha raccontato sui social un aneddoto molto particolare che riguarda Maradona: “Una volta in un ristorante…”. L’inedito retroscena.

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Edoardo Bennato e il commovente ricordo (Getty images)

Simbolo del cantautorato italiano, talentuoso musicista e artista dall’anima rock, Edoardo Bennato è uno dei più celebri cantanti italiani. La sua avventura nel mondo della musica è iniziata nel lontano 1966 e da allora ha pubblicato la bellezza di 43 album musicali. Canzoni come L’isola che non c’è e Il gatto e la volpe sono ormai considerati classici della musica nostrana, pezzi indimenticabili e unici che hanno segnato la storia.

Classe 1946 e originario di Napoli, oggi Edoardo Bennato ha 75 anni e continua a raccogliere successi e a pubblicare nuova musica. Il suo ultimo singolo si intitola Non c’è ed è uscito lo scorso novembre 2020. Sui social Bennato è sempre molto attivo ed ama condividere con i suoi followers particolari aneddoti che riguardano non solo la sua musica, ma anche la sua vita privata. Qualche tempo fa ha condiviso un ricordo legato al calciatore Diego Armando Maradona, scomparso lo scorso 25 novembre 2020. 

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Edoardo Bennato e il ricordo su Maradona: “Era portato a difendere i più deboli”

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Edoardo Bennato e Diego Armando Maradona (Instagram)

Simbolo indiscusso del calcio, Diego Armando Maradona ci ha lasciato per sempre lo scorso novembre 2020 dopo aver subito una delicata operazione al cervello per rimuovere un ematoma. La sua scomparsa ha colpito in profondità tutti coloro che nel corso della vita hanno avuto occasione di incontrarlo: tra questi, anche il celebre cantautore Edoardo Bennato. Sui social ha pubblicato questo scatto del passato e poi un ricordo legato alla leggenda del calcio.

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Diego ha sempre giocato al calcio per divertirsi” inizia Bennato. “Si considerava fortunato, privilegiato e sempre in debito con tutti, e istintivamente era portato a difendere i più deboli“. Poi ci racconta un retroscena inedito vissuto in prima persona, e che ci da un’idea di chi era l’uomo che si nascondeva dietro la leggenda. “Una volta in un ristorante a Roma lo vidi allontanarsi” racconta il cantante. “Lo ritrovai nelle cucine che distribuiva biglietti da cinquatamila lire ai cuochi e ai lavapiatti.”

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