Perché Edoardo Bennato non è mai stato un concorrente al Festival di Sanremo? svelato il motivo dallo stesso cantante.
La settimana sanremese sta per giungere al termine, e come ogni anno questi giorni sono dedicati alle storie, curiosità e ricordi legati al festival della canzone italiana. E tra i protagonisti ospiti c’è Edoardo Bennato, che però non ha mai partecipato a Sanremo in veste di cantante in gara.

Edoardo Bennato nasce a Napoli nel 1946, ed è considerato uno dei maggiori rocker italiani.o stile musicale di Bennato è caratterizzato da una miscela di rock, blues, folk e musica popolare napoletana. I suoi testi sono spesso ironici e satirici, e affrontano temi sociali e politici.
Edoardo Bennato e Sanremo
Il grande successo per Bennato arriva negli anni ’70, con album come “Non farti cadere le braccia”, “I buoni e i cattivi”, ma soprattutto l’album “Burattino senza fili”, considerato il suo capolavoro. Con l’album “Sono solo canzonette” del 1980, Bennato raggiunge il grande successo, grazie a brani come “Il gatto e la volpe”, “Sono solo canzonette” e “Viva la mamma”, rimasti nella storia della musica italiana.

Tra gli anni ’80 e ’90, Bennato continua a pubblicare album di successo, come “È arrivato un bastimento”, “OK Italia” e “Se son rose fioriranno”. Tra le sue canzoni più famose di questo periodo, ricordiamo oltre alla già citata “W la mamma”, “Un’estate italiana” (cantata insieme a Gianna Nannini) e “Le ragazze fanno grandi sogni”. Negli anni 2000 e 2010, Bennato ha continuato a essere attivo musicalmente, pubblicando nuovi album e partecipando a numerosi concerti. E’ stato il primo cantautore italiano a riempire lo stadio di San Siro.
Nel corso di un’intervista rilasciata nel 2020 a Giancarlo Aimi, Bennato ha spiegato il motivo del perché non abbia mai partecipato in gara al Festival di Sanremo. La risposta arriva da lontano, dagli anni di San Siro.
“Negli anni di San Siro pubblicai due album insieme per evitare che dopo Pinocchio con Burattino senza fili si aspettassero Peter Pan. Purtroppo, sono sempre sotto accusa, da quando ho ricevuto la “patente” da una fazione politica ben definita e quindi vengo aggredito sia da loro che dalle fazioni avverse e ne pago le conseguenze. Non voglio dire che sono un perseguitato, però la mia vita artistica è abbastanza complicata, dai rapporti con le radio a quelli con le istituzioni politiche che sovraintendono le arti”, spiega Bennato.
Nell’intervista Bennato è certo di una cosa: “Pago per le mie idee, insomma, e forse è giusto così”. E proprio per questo, il cantautore napoletano non ha dubbi nel confermare la scelta di non partecipare al Festival di Sanremo, che definisce “L’emblema della musica stantia e rancida, del carrozzone maleodorante degli impresari senza scrupoli.
Negli anni ’70 era ridotto a poco più di una recita parrocchiale. Non rappresenta altro che la superficialità del baraccone dorato della musica leggera dove i personaggi vengono enfatizzati e poi distrutti. Ci si diverte sadicamente a creare gli eroi e poi a distruggerli. Io ti ho creato e io ti distruggo, questa è la logica dell’industria discografica, delle radio e dei media in questo momento”.