Enrico Ruggeri, il periodo buio e la droga | Triste racconto

Il cantante Enrico Ruggeri ha raccontato del periodo buio della sua vita in cui era diventato dipendente dalla droga: “Ti coinvolge e ti porta via”.

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Il triste racconto di Enrico Ruggeri (Getty images)

Il cantante milanese Enrico Ruggeri è uno dei più grandi artisti di tutto il panorama musicale italiano. Classe 1957, la sua carriera è iniziata nel pieno degli anni Settanta quando, ancora molto giovane, iniziò a suonare con i compagni di scuola in cantina. Nel corso della sua lunga e brillante carriera è poi divenuto uno dei protagonisti indiscussi del pop rock italiano, pubblicando la bellezza di 32 album musicali.

Negli anni il cantante ha intrapreso anche diverse esperienze lavorative: è stato infatti conduttore televisivo, scrittore e conduttore radiofonico. Per quanto riguarda invece la sua vita privata sappiamo che anni fa, quando la notorietà e il successo schizzarono alle stelle, entrò nel pericoloso circolo della droga. A raccontarlo è stato lo stesso cantante in diverse occasioni, momenti in cui ha spiegato come si è ritrovato in quel vortice e come ne è uscito. Scopriamo insieme cosa ha voluto raccontare.

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Enrico Ruggeri e il dramma della droga

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Enrico Ruggeri (Getty images)

Moltissimi sono gli artisti del mondo dello spettacolo che in un modo o nell’altro finiscono per provare e poi diventare vittime della droga. Enrico Ruggeri ne ha parlato tempo fa a Silvia Toffanin durante una puntata di Verissimo. “Si comincia per noia” ha raccontato il cantante perchè erano anni in cui i soldi ti piovevano addosso”. Intervistato anche durante il programma Anni Venti Ruggeri disse: “Le prime volte sono meravigliose, stai molto bene. Poi stai male tutto il giorno fino a quando ti fai. Dedichi tutta la tua giornata alla ricerca dell’eroina”.

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Per fortuna il celebre cantante trovò il modo di uscirne prima che fosse troppo tardi. Alla Toffanin confidò infatti di aver smesso da un giorno all’altro, anche tagliando tutti i ponti con quelli che erano soltanto “compagni di merenda”, ben diversi dagli amici veri. “Ne sono uscito da un giorno all’altro semplicemente perché la cocaina, soprattutto nella Milano degli anni ’80, non crea amici ma crea compagni di merende”.

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