Il cantante Eros Ramazzotti ha parlato a cuore aperto della sua infanzia, rivelando qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Uno dei più celebri e dei più amati cantanti italiani è senza dubbio il mitico Eros Ramazzotti. Le sue canzoni d’amore sono ormai diventate classici della musica nostrana e sono conosciute non solo nel nostro paese bensì anche all’estero. Nel corso della sua lunga e fortunata carriera Eros ha pubblicato ben 22 album musicali e ha vinto per ben 2 volte il Festival di Sanremo.
Oggi è considerato uno degli artisti italiani che ha venduto di più nel mondo e vanta anche collaborazioni con alcuni dei più famosi cantanti internazionali e italiani dal calibro di Tina Turner, Anastacia, Ricky Martin e Luciano Pavarotti. Sempre al centro del gossip per quanto riguarda la sua tormentata vita sentimentale, il cantante ha invece confessato un retroscena molto interessante che riguarda la sua infanzia e la sua adolescenza. Oggi è abituato a stare al centro dell’attenzione, ma un tempo le cose erano molto diverse. Scopriamo perchè.
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La confessione sull’infanzia di Eros Ramazzotti
Intervistato qualche tempo fa da Vanity Fair, il cantante di Più bella cosa ha rivelato che da ragazzino non era la stessa persona sicura di sè ed estroversa di adesso. Al contrario, aveva un carattere abbastanza chiuso, caratteristica che lo portava spesso ad isolarsi dai suoi coetanei. “Sulla mia storia gli americani avrebbero già fatto un film” afferma il cantante, nato in una famiglia molto umile e molto lontana dal mondo dello spettacolo.
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Da piccolo il cantautore era un ragazzino abbastanza introverso, che faceva fatica a legare con gli altri ma che già sognava di trovare un posto nel mondo della musica. “Ero chiuso, più che timido. Il mio migliore amico era Billy, il mio cane” ha raccontato. Billy era un pastore belga con il quale Eros trascorreva molto tempo: con lui andava in piazza e ascoltava gli altri ragazzi che progettavano le loro divertenti serate. “Io stavo in disparte e pensavo che la mia vita dovesse essere comunque un’altra roba“. E così è stato.