Nel mese di maggio, a Kiev, capitale dell’Ucraina, si terranno gli Eurovision Song Contest, ma non tutti potranno partecipare. Sembra una notizia falsa, ma invece Kiev ha deciso di proibire, per tre anni, l’ingresso alla cantante russa Yulia Samoilova nella capitale ucraina.
La donna, artista di grande valore, disabile, nominata dal “Primo Canale” l’unica rappresentante della Russia alla kermesse canora pare infatti che sia “colpevole”, se così lo vogliamo definire, di aver cantato in Crimea nel 2015 e, in quell’occasione non aveva con sè i permessi e le autorizzazioni necessarie per un viaggio e una esibizioen del genere, emesse da Kiev.
La Samoilova una provocazione per l’Ucraina
Quando Yulia Samoilova era stata scelta come rappresentante della Russia, il ministro degli esteri ucraino aveva dichiarato che questa decisione era una mera provocazione da parte della Russia e che la legge, alla fine, deve essere uguale e unica per tutti. Ovviamente la risposta del Cremlino è arrivata dopo poco smentendo ogni intenzione di provocare l’Ucraina. La scelta era ricaduta su Yulia Samoilova perchè vincitrice del programma televisivo locale e non vi era nessun interesse nell’agitare gli animi del paese ospitante. La scelta di Kiev e della politica locale è stata così indicata come cinica e inumanta dal primo vice ministro degli esteri russo Grigori Karasin.
Gli artisti che non possono entrare in Ucraina
Quando il “Canale 1 ” russo aveva scelto la Samoilova aveva motivato questa decisione dichiarando che Yulia era l’esempio vivente che nessun ostacolo, limite o età possono intralciare chi è forte e vuole raggiungere qualcosa di importante. La sua bravura, del resto, la Samoilova la aveva già dimostrata cantando alla cerimonia dei Giochi Paralimpici di Sochi nel 2014.
Eppure, per quel concerto in Crimea, pare che ora agli Eurovision non potrà partecipare, ma non è nemmeno la prima volta che succede visto che l’Ucraina ha già proibito l’ingresso a 140 artisti per questo motivo, compreso Gerard Depardieu. La discussione quindi è ancora tutta aperta e bisogna vedere se Kiev rimarrà salda sulla sua decisione o se invece farà un’eccezione in questo specifico caso. In qualsiasi caso si va a creare un precedente che, sicuramente, rimarrà nella storia.