L’ex professore di Amici ci va giù duro sulla qualità dei testi e delle esibizioni degli artisti in gara al Festival di Sanremo, non vengono risparmiati nemmeno Elodie e Achille Lauro.
Il Festival di Sanremo è un evento catalizzante, in grado di attirare l’attenzione dell’Italia intera, anche perché nella settimana in cui va in onda il contest canoro non si parla d’altro anche in contesti in cui solitamente la musica è assente. Per una settimana all’anno tutti ci si interessa alla musica e all’industria musicale, agli artisti e alla qualità delle loro esibizioni e dei loro brani.
Si può dire che l’effetto talent in questo periodo si amplifica, portando tutti quanti a diventare esperti musicali, a promuovere o stroncare artisti sulla base di una singola canzone – scritta con criteri per fare appeal sul grande pubblico – e sulla singola esibizione, come se questo potesse effettivamente essere indicativo della valenza di un artista con un intero background alle spalle.
C’è pero chi di musica vive e ne ha fatto la propria professione da decenni, qualcuno con competenze tali da avere davvero voce in capitolo quando si tratta di giudizi sulle canzoni e sulle esibizioni degli artisti. Tra questi sicuramente c’è Luca Jurman, professore di canto rinomato ed ex professore di Amici.
Già in passato Jurman si è segnalato per i suoi giudizi tranchant e per una severità da alcuni ritenuta eccessiva. Probabilmente è proprio per le sue posizioni forti – e in quanto tali naturalmente divisive – che Fanpage lo ha cercato per chiedergli un giudizio sugli artisti e sulle canzoni in gara a Sanremo.
Alla domanda su chi merita per il momento la vittoria, il professore di canto risponde: “Per il momento la vittoria sarebbe solo una concessione al meno peggio e non di sicuro legata all’originalità del brano, che non c’era”. Successivamente stila una classifica degli artisti che a suo avviso hanno offerto le performance peggiori: “Penso che debbano rimanere alla fine di una classifica plausibile brani ed esibizioni come quelle di Shablo, Bresh, Rocco Hunt, Rkomi, Irama e Achille Lauro”.
La bocciatura arriva suo malgrado anche per due artiste che stima molto e che reputa di grande valore. Su Serena Brancale ha detto: “Mi dispiace che Serena Brancale, che è anche un’amica, si sia presentata con un brano probabilmente costruito per entrare anche lei nel mondo di TikTok”.
Discorso simile a quello che fa su Elodie e il brano portato quest’anno: “Il brano e il testo sono un’altra occasione sprecata, ma finché la casta degli autori – che non fa solo parte di Sanremo – continuerà a scrivere futili melodiette da TikTok, nemmeno cantanti come Elodie possono brillare di luce propria. Quindi non credo che salirà sul podio”.
Se per le sue due pupille la bocciatura arriva a causa del sistema che punta solo alla massimizzazione dei profitti, quella per Tony Effe arriva per l’incapacità – a suo dire – dell’artista di sfruttare il palcoscenico più importante d’Italia per fare uno step in avanti: “Definirlo il nuovo Califano, come qualcuno ha tentato di fare, rasenta la blasfemia artistica. Ovviamente non basta studiare canto per un mese e mezzo o due, in alcuni casi non basta una vita, perché artisti si nasce e non lo si diventa”.
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