Fedez al centro di una rissa in discoteca. Ferita una ragazza, ma poi arriva la replica del rapper

FEDEZ IMG_8990_def

Il rapper milanese Fedez rimane al centro delle cronache. L’ultimo episodio che lo vede protagonista è una lite sfociata in una rissa in cui una fan è rimasta ferita da una scheggia di un vetro di una vetrata rotta proprio da Fedez.

La lite nella discoteca, a quanto pare, sarebbe scaturita dal fatto che alcuni ragazzi avrebbero cheisto a Fedez di fare un selfie insieme, lui avrebbe rifiutato, scatenando una discussione degenerata poi con un lancio di una bottiglia contro una vetrata. Un frammento di vetro ha colpito alla testa una ragazza che è stata portata con lievi ferite all’ospedale e Fedez, a quel punto, avrebbe voluto andare via. I buttafuori non lo hanno lasciato andare così il rapper ha chiamato la Polizia, ma nonostante l’arrivo degli agenti non è comunque riuscito ad andarse.

Con un video postato sul suo profilo Facebook, Fedez racconta la sua verità dichiarando: “se fosse vero io dovrei essere in stato di arresto e nessuno mi ha messo le manette”.

Prima del video un post con su scritto: “Ormai è diventata una routine dovermi difendere da accuse prive di qualsiasi fondamento, questa mattina è uscita un’Ansa secondo la quale avrei ferito una persona,attaccato dei poliziotti mentre urlavo “sono un vip” avendo io stesso chiamato le forze dell’ordine.Una dinamica che ha del surreale e del tragicomico in se. E’ superfluo sottolineare che nulla di ciò che è stato scritto corrisponde minimamente alla verità. Che non sto simpatico ad un certo di stampa si era capito, non vi nascondo di essere seriamente spaventato rispetto a quello che sta accadendo”.

Nel video dichiara:

“Mi hanno informato di una ragazza che sanguinava. Non so come si sia fatta male. Allora mi sono prodigato per chiamare l’ambulanza. Sono stato l’unico a farlo. Successivamente mi è arrivato qualcosa un faccia, un bicchiere, probabilmente, e mi si è rotto un labbro. Quindi ho deciso di chiamare la polizia per ristabilire un senso di civiltà nella situazione e per identificare la persona che mi aveva aggredito. Da subito le forze dell’ordine si presentano in una maniera molto reticente nei mei confronti, tanto che respiro un’aria parecchio tesa e avverto un certo pregiudizio al mio indirizzo, tanto da impugnare il mio telefono, che non funzionava bene, e fare dei video sporadici. Fortunatamente adesso posso dimostrare che il mio colloquio con gli agenti sia stato più che gentile e più che educato, e non ho insultato nessuno. Anzi, un poliziotto, senza nemmeno ascoltare quello che stavo dicendo, mi ha accusato di aver tirato questa bottiglia in testa alla ragazza, e alla mia richiesta di riprenderlo in video non l’ha fatto. E’ stata una maniera per intimorirmi. Non ho capito la situazione, mi sono spaventato e ho cercato di difendermi con l’unica arma che avevo, un telefonino, per cercare di riprendere gli insulti, ma ovviamente quando gli dicevo di ripeterli non li ripetevano. Ho del materiale che porterò nelle sedi opportune: sto cercando di capire se posso divulgarlo pubblicamente, perché ormai la notizia è di dominio pubblico, ed è giusto che tutti vedano quello che è successo. Cinque secondi dopo la mia uscita dalla questura dove ho sporto denuncia per aggressione e abuso di potere, la questura di Milano ha fatto uscire un’ANSA dove mi dipinge come un pazzo psicopatico. Questo si collega a un pregresso dove un sindacato di polizia mi ha dato dell’invertito: ovviamente nessuno in quel momento ha gridato allo scandalo. Ho paura che alcune forze dell’ordine pensino che io sia un loro nemico: non è assolutamente vero, rispetto il lavoro che fanno, sono una persona civile con un forte senso civico che non si permetterebbe mai di insultare gratuitamente un agente di polizia. Mi dispiace per l’accaduto, sono avvilito: sono stanco, non ho chiuso occhio, e sono anche un po’ spaventato. La verità è che sono denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale. E io ho denunciato per abuso di potere”  

PER TUTTE LE ALTRE CURIOSITÀ CLICCA QUI

Gestione cookie