Oggi, 27 gennaio, è il “Giorno della Memoria”. Una data che ci riporta all’orrore dei campi di concentramento, alla follia nazista che proprio il 27 gennaio 1945 venne simbolicamente distrutta e allo stesso tempo mostrata al mondo. In quel giorno infatti l’esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz scoprendone l’orrore e le barbarie. Questa data viene così celebrata per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, nella speranza che orrori simili non avvengano mai più.
Ecco allora il testo di una canzone di Francesco Guccini, importantissima e che racconta con cruda dolcezza la realtà di Auschwitz.
Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento….
Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…
Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…
Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…
Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà…