Il dramma di Clementino: “Ero sopraffatto dalla cocaina”

Il rapper campano Clementino e l’assuefazione alla cocaina: “Quando hai un genitore che ti piange in faccia…” Il tragico racconto.

Il rapper Clementino torna questa sera in televisione: sarà infatti uno degli ospiti della puntata di stasera di Battiti Live, l’evento musicale di Italia 1 condotto da Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri. Tantissime le star italiane e internazionali che saliranno sul palco e ci emozioneranno con la loro musica. Da Michele Bravi a Giusy Ferreri, passando per Ana Mena e Bob Sincler, fino al magico duetto di Clementino e Nina Zilli.

Il rapper originario di Avellino è diventato un simbolo della scena rap italiana. I suoi testi ispirano oggi i molti giovani che si avvicinano al rap e all’hip hop e la Iena continua ad collezionare successi su successi. Qualche anno fa il rapper svelò ai suoi fan di aver passato un momento molto tormentato e difficile a causa della dipendenza dalla cocaina. Il suo racconto.

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Clementino e la dipendenza dalla cocaina: “Non ero più io”

Clementino decise di parlare di questo argomento così delicato durante un suo concerto, rivolgendosi direttamente ai suoi tanti fan che da anni lo seguono con grande trasporto. “Se non lo dico a voi, allora dove?” disse. In quell’occasione rivelò che per un periodo è diventanto vittima della droga. “C’è stato un momento in cui sono stato sopraffatto da quella merda che è la cocaina” ha spiegato. “Sapete come funziona. Sei un artista, prima te la offrono, poi te la compri e a un certo punto non sei più tu“.

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“Io ero la Iena White,” continuò il rapper davanti ai suoi fan, “ma non ero più Clemente“. Un periodo oscuro e doloroso quello affrontato da Clementino, che portò pesanti conseguenze in tutti gli aspetti della sua vita. Anche lavorativamente infatti, ebbe numerosi problemi. Come ne è uscito poi? Grazie all’intervento della sua famiglia. Sul palco del festival Storie Digitali tenutosi a Milano, Clementino disse: “Quando hai un genitore che ti piange in faccia capisci che devi smettere“. E così fu lui stesso a chiamare un centro di riabilitazione e con il tempo è riuscito ad uscire da quell’orribile tunnel.