Abbiamo intervistato in esclusiva Edoardo Trevisani autore di John Carpenter Il regista da un altro mondo per Edizioni Npe. Insieme a lui abbiamo ripercorso le colonne sonore dei film dell’americano.
Il motivetto di Halloween ha influenzato tanto cinema successivo. Che ne pensa?
La colonna sonora di Halloween dimostra tutta il talento di Carpenter anche come musicista, oltre che come regista. La scelta di comporla di persona, ispirandosi tra l’altro ai brani Bernard Herrmann usati in Psyco, gli permise di risparmiare sul budget di quello che era un film a basso costo e allo stesso tempo di rendere più paurose alcune scene che riteneva non funzionassero abbastanza.
Quanto sono importanti le colonne sonore nei film di John Carpenter?
Come spesso accade negli horror, la colonna sonora ha una grande importanza, pensiamo a film come Profondo Rosso o L’esorcista. Nei film di Carpenter le musiche amplificano sicuramente la visione del regista, danno corpo alle atmosfere e imprimono il giusto ritmo alla narrazione. In Christine – La macchina infernale, poi, Carpenter fa un utilizzo molto intelligente delle musiche, associando ai brani rock anni Cinquanta che si sentono alla radio i sentimenti della Plymouth rossa.
Qual è la sua preferita?
Sicuramente quella di 1997 Fuga da New York, dalle reminiscenze western, ma amo molto anche la colonna sonora de Il seme della follia dalle sonorità rock.
Chi ha collaborato nei film di John Carpenter alla musica?
Il collaboratore con cui ha lavorato più spesso è Alan Howarth, compositore e sund designer tra i più importanti del cinema americano. C’è da segnalare inoltre che per La Cosa Carpenter, in via del tutto eccezionale, non si occupò delle musiche, che furono scritte invece da Ennio Morricone, il quale cercò comunque di replicare lo stile e le atmosfere tipiche delle sonorità minimaliste carpenteriane.