La cantante sulle molestie subite in passato: “Rimangono scritte sotto pelle”

La cantante italiana ha raccontato un episodio drammatico del suo passato che riguarda le molestie: il suo racconto fa riflettere.

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Il racconto della cantante (Pixabay)

Bella, simpatica e molto talentuosa, la cantante italiana Valeria Rossi ha dato una drastica svolta alla sua vita, allontanandosi dal mondo della musica e svolgendoa adesso un mestiere completamente diverso. Nonostante questo però, è molto seguita sui social, e nell’ultimo periodo ha approfittato della sua popolarità per parlare di un argomento molto importante e ancora troppo sottovalutato: la violenza fisica e psicologica sulle donne.

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La cantautrice classe 1969 e originaria di Tripoli ha oggi 52 anni. Riscosse un enorme e improvviso successo nel 2001 con il celebre brano Tre parole, hit conosciuta anche fuori dai confini nazionali. Dopo quel primo grande risultato pubblicò poi due album, non riuscendo però mai ad imporsi nel mercato discografico italiano. Adesso la sua vita è cambiata e Valeria ha trovato un nuovo lavoro: è un’impiegata dell’ufficio anagrafe e protocollo del Municipio di Monza. Nell’ultimo periodo ha deciso di raccontare una sua traumatica esperienza del passato, che risale a quando aveva soltanto 20 anni.

Molestie sulle donne, il racconto della cantante Valeria Rossi

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Valeria Rossi (Rai Play)

Un tema molto caldo, quella della violenza sulle donne, sulla quale dice la sua anche la cantante italiana Valeria Rossi, semplicemente portando alla luce la sua testimonianza. Un racconto, il suo, in cui possono rispecchiarsi purtroppo molte donne e ragazze. Si trovava su un autobus nel centro di Roma, colmo di gente, e un uomo si avvicinò a lei. Attesi un attimo che riprendesse l’equilibrio ma quello non si allontanava, anzi, era dietro di me e non si staccava” continua Valeria Rossi sui social. “Con micro passetti iniziai a fare micro spostamenti in avanti calca permettendo, ma quello iniziava a spingere col bacino e capii che non era casuale, che non si spostava.

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Una scena questa, che molte ragazze ancora oggi si ritrovano a vivere con grande disagio e paura. “Minchia che disagio, il suo ma anche il mio” conclude infatti Valeria. Si divincolò dall’uomo dando una gomitata e si fiondò di corsa in una pasticceria. Alla fine del racconto, la cantante scrive, senza mezzi termini: “Chiamatele come volete, violenze, molestie, è solo che possono destabilizzare, disorientare e rimanere scritte sotto pelle. Senno’ mica starei qui, dopo trent’anni, a parlarne.”

 

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