È morto un vero e proprio gigante dalla musica rock mondiale. Non ce l’ha fatta, purtroppo aveva un bruttissimo male.
E’ morto un autentico gigante della musica, uno di quei nomi impossibili da sostituire adeguatamente. La notizia ha fatto il giro del mondo, gettando nello sconforto milioni di ammiratori. L’artista era nato in Nuova Zelanda, e sin da giovane si è affermato a livello internazionale grazie ad una serie di dischi che hanno segnato la storia del rock. Ha raggiunto un’enorme popolarità grazie alla sua band, che guarda caso proprio in questi giorni ha annunciato l’addio alla musica dopo oltre quarant’anni d’attività incessante. Un colpo difficile da digerire, anche per questo motivo i suoi compagni hanno deciso che è giunto il momento di gettare la spugna. Stiamo parlando di un gruppo che ha influenzato notevolmente la scena cosiddetta “alternative“, salvo poi ampliare il proprio raggio d’azione in modo da puntare anche al giusto riscontro commerciale.
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Formatisi a Sydney con il nome iniziale di “The Farm”, la loro carriera è decollata soprattutto a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. In quel periodo hanno lanciato una dozzina di dischi che li hanno subito imposti all’attenzione generale grazie alle tematiche forti delle loro canzoni. I testi parlano infatti di di ambientalismo, movimento anti-nucleare e sostegno alle minoranze. Inizialmente hanno orientato il loro lavoro verso la ricerca di sonorità nuove e sperimentali, quindi hanno preferito sterzare verso un pop più orecchiabile. La morte del musicista però sembra purtroppo scrivere la parola “fine” sulla storia della band.
E’ morto un grandissimo della musica internazionale: sarà praticamente impossibile sostituirlo
“Head Injuries”, “Diesel And Dust”, “Blue Sky Mining” e “Red Sails In The Sunset”: sono solo alcuni tra i titoli degli album dei leggendari Midnight Oil. La band australiana, a partire dagli esordi nei primi anni Settanta, ha scritto alcune tra le canzoni in assoluto più popolari al mondo, per questo sono amatissimi dal pubblico. La scomparsa del bassista Bones Hillman lascia un vuoto incolmabile all’interno del gruppo, che ha già annunciato con un comunicato ufficiale come il tour del prossimo anno rappresenterà il loro definitivo addio alle scene.
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Hillman, il cui vero nome è Wayne Stevens, è venuto a mancare lo scorso novembre del 2020 dopo una lunga lotta contro il cancro. Aveva 62 anni, e al momento del decesso si trovava nella sua abitazione di Milwaukee. Inizialmente si era fatto conoscere suonando con numerose altre band, tra cui gli Swingers e i Masochist, prima di entrare in pianta stabile nella formazione dei Midnight Oil nel 1987. Peccato, un altro musicista estremamente dotato che ci lascia anzitempo: avrebbe potuto dare ancora molto.