La nostra bravissima Laura Pausini ancora una volta ha spiazzato tutti con un racconto davvero curioso. Ecco a chi si riferisce.
La nostra amatissima stella della musica Laura Pausini è tornata a far parlare di sé per un episodio davvero curioso. L’aneddoto risale a tanto tempo fa, quando era un’artista giovanissima ed ancora semi-sconosciuta. In seguito la romagnola si è affermata come una delle rappresentanti in assoluto più intelligenti e raffinate del nostro panorama, per questo ogni cosa che la riguarda suscita una grande eco mediatica. In questo caso si tratta di una divertente storiella che riguarda la sua prima apparizione a Sanremo. Era il 1993, ed avrebbe trionfato sul palco dell’Ariston grazie alla sua indimenticable “La Solitudine”.
La cantante di Faenza, che ha totalizzato qualcosa come 70 milioni di copie vendute, ha racimolato 226 dischi di platino. Niente male per una ragazzina che nel 1993 andava a caccia di autografi dietro le quinte. In un’intervista concessa qualche tempo fa ai colleghi di Vanity Fair, ha raccontato che sognava di averne uno di Amedeo Minghi, l’unica firma di un certo prestigio che allora mancava nella sua collezione. Oggi milioni di fan invece farebbero a gara per avere il suo: a volte il destino si capovolge, e la vita sa regalare stranissimi ribaltoni. La Pausini era rimasta incantata da “Vattene Amore”, lo splendido brano con cui il cantautore romano, in coppia con Mietta, si era piazzato al terzo posto durante l’edizione del 1990.
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Quando si presentò da Amedeo Minghi per chiedergli di farle un autografo, lui le disse in modo severo “Mi chiami maestro“. La delusione fu tanta per quella risposta secca e inaspettata, e stando a quanto riportato nel prosieguo dell’intervista “a un tratto non mi importava più nulla di quel pezzo di carta. Così ho girato i tacchi me ne sono andata, in fondo il mio vero idolo tra i due era Mietta“. Voi come vi sareste comportati al posto suo?