Il Roxy Bar è tornato. Dal 1 febbraio infatti, in diretta streaming, Red Ronnie ospita nel suo tempio tanti artisti diversi che creano e parlano di musica vera, nuda e cruda! Noi lo abbiamo contattato per farci raccontare qualcosa sulla nuova stagione e per riflettere sul Festival di Sanremo, appena concluso, e sul mondo dei talent:
D: Come sta andando l’avvenutra di Roxy Bar Tv?
R: Sta andando bene, compatibilmente col fatto che il Roxy Bar dà spazio a certi artisti, emergenti o non famosissimi che magari non hanno tante occasioni di fare musica in televisione o in radio perchè c’è un certo tipo di embargo su certe sonorità. Roxy Bar invece è uno stare proprio insieme; questo è il concetto ed è quello che facciamo. Quando c’è stato Mogol abbiamo parlato di musica, ma anche della carenza culturale che c’è oggi in Italia. Ne parlavamo anche con Claudio Amendola, si rischia di accettare tutto, ecco perchè il Roxy Bar è un buon punto di incontro e di confronto. Ogni volta è una sorpresa anche per me, non posso dirti cosa succederà nelle prossime puntate perchè non lo so! È un templio della musica!
D: Oltre al tuo programma online sei molto attivo sui social. È il giusto mezzo di comunicazione al giorno d’oggi?
R: Internet è l’unico mezzo di comunicazione. Tranne l’incontrarsi di persona, il mondo del www è diventato un media fortissimo. Basti pensare ai cellulari: hanno mille funzioni, sostituiscono tantissimi oggetti di un tempo… dalla macchina da scrivere, alla cinepresa, l’orologio… Quindi è inevitabile che anche il televisore rientri nel telefonino e nel web. Da qui il futuro. Ma attenzione, non si può dire che si fa televisione in internet, io ho rivoluzionato ritmi e tempi: la tv è lontana, il computer è una cosa più vicina e cambia anche l’approccio e il discorso che si fa all’interno.
D: Tu hai sempre cercato di aiutare i nuovi artisti emergenti, cosa pensi oggi del mondo dei talent?
R: Il talent è la morte della musica ossia del vero artista. Domenica scorsa Mogol mi ha ripetuto che lui e Battisti nei talent non sarebbero mai entrati e non sarebbero diventati chi sono. Infatti se li pensiamo da sconosciuti partecipare ad un talent è evidente che un Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla…non sarebbero mai emersi. Non sarebbero passati al provino, avrebbero dovuto presentare canzoni di altri. I talent sfruttano la voce, la personalità… Jovanotti non sarebbe mai uscito perchè è stonato ad esempio e come lui tanti altri.
D: Cosa ne pensi di questa edizione del Festival di Sanremo? L’hai seguita?
R: Vedo Sanremo solo perchè c’è Twitter e leggo i commenti, quindi sono quasi obbligato a seguire qualcosa, se no, non lo vedrei. È divertente, è uno show televisivo che segue quelle regole. Credo che chi deve passare e vincere è stato deciso prima. Dal mondo social era evidente che il vincitore è stato Nek, ma invece istituzionalmente hanno vinto Il Volo, questo parla da solo. Come l’anno che Dolcenera è stata battuta da Povia, lui è sparito, lei è una grande artista che aveva portato un grande brano. Sanremo non ha nulla a che vedere con la musica, Nek del resto non aveva bisogno di Sanremo per essere affermato o per essere considerato un artista.
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