Altro lutto nel mondo della musica. A soli 63 anni ci ha lasciato il maestro e grande musicista Andrea Tacchi, primo violino dell’Orchestra della Toscana, amico e collega di illustri artisti, nonchè escutore protagonista di brani di Luciano Berio, Romano Pezzati o Sylvano Bussotti.
Per anni è stato anche docente al “Conservatorio Cherubini” di Firenze senza contare che Tacchi ha suonato anche con artisti come Uto Ughi, Richard Galliano, Myung-Whun Chung, Alexander Lonquich…
L’addio ad Andrea Tacchi
Su Facebook la testimonianza dell’ex sindaco di Stazzema, Michele Silicani:
“Il Maestro Andrea Tacchi da Primo Violino, eccelso, ha portato per 16 anni consecutivi l’Orchestra Regionale Toscana a Stazzema in occasione della ricorrenza dell’Alluvione del 19 giugno del 1996. Di consueto l’ORT inseriva gratuitamente la data di Stazzema nel suo programma e saliva nella nostra bellissima Pieve. I Concerti eccezionali e di livello altissimo erano un appuntamento fisso che permetteva di ricordare una pagina drammatica della nostra Storia ma anche la vittoria di una Comunità che è rinata dopo il disastro. La Musica come viatico di Vita e di Unità. Andrea Tacchi volle sempre il massimo impegno e dedizione dei suoi musicisti, tanto che nell’ultima occasione in cui 4 anni fa l’ORT per le note ristrettezze economiche e il mancato sostegno nazionale al settore dovette rinunciare a questo Evento, propose una versione sublime e una esecuzione magistrale delle Quattro Stagioni di Vivaldi concedendo un bis strepitoso. Ti ricordo così …amico mio, che ogni volta ci abbracciavamo nel congedo con gli stazzemesi e i versiliesi venuti da tutta la piana nella Casa di Compagnia per quei leggendari buffet che ci offriva la Comunità locale e che tuttora erano il segno di una riconoscenza semplice e spontanea, ma che veniva dal Cuore. Grazie Andrea e lassù sicuramente il Tuo Violino suonerà l’immenso tuo amore per i Grandi della Musica e per la tua Arte e Passione. Grazie. Ti abbiamo nel cuore e nella mente per come ci hai colpito nelle nostre sensibilità”