Il cantante Povia ha subito un doloroso lutto lo scorso febbraio: il messaggio di addio che ha pubblicato sui social lascia i brividi. Scopriamolo insieme.
Giuseppe Povia, conosciuto da tutti semplicemente come Povia, è nato a Milano nel 1972 ed ha ottenuto il grande successo vincendo nel 2006 il Festival di Sanremo. Il brano che Povia portò quell’anno sul palco dell’Ariston divenne un vero e proprio tormentone: chi di noi non ricorda Vorrei avere il becco? Dal 2003 ad oggi Povia ha pubblicato ben 11 album musicali, affermandosi come cantautore, chitarrista e anche blogger.
Nel 2005 stupì tutti con un altro brano molto popolare che per mesi è stato nei posti più alti delle classifiche musicali: I bambini fanno “ooh”. La canzone ebbe diversi riconoscimenti e fu anche premiata come brano più scaricato sui cellulari di quell’anno. Un successo improvviso e caloroso quello che colpì Povia in quegli anni. Ultimamente invece, il cantautore milanese ha subito una perdita molto dolorosa. Lo scorso febbraio ha perso una persona della sua famiglia a cui era molto legato e il suo addio è stato straziante.
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Doloroso lutto per Povia: “Eri il mio eroe”
Lo scorso febbraio il cantante ha annunciato tramite i suoi canali social di aver perso il padre. L’artista era molto legato al genitore, con il quale condivideva un bellissimo rapporto, e la sua perdita è stato un duro colpo. Il padre è stato infatti un punto di riferimento per tutta la sua vita e giorni dopo la scomparsa, Povia ha voluto salutarlo con emozionanti parole. “Mi hai insegnato ironia, schiettezza e voglia di fare…” ha iniziato il cantante.
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L’artista ha poi fatto riferimento all’esperienza a Sanremo. “Quando ho vinto Sanremo” ha scritto, “mi hanno chiesto ‘chi è il tuo mito?’ e io ho detto ‘mio padre’.” Molto profonde le parole che il cantante ha voluto dedicare pubblicamente al padre scomparso. “Non ti dico ‘riposa in pace‘” continua Povia sui social “perchè dicevi che nella vita eterna non ci si riposa, si vive nella gioia e nella luce, eri troppo avanti.” Poi l’artista conclude così: “Sono sempre il tuo bimbo che tenevi stretto. Buon paradiso, papà“.