“Fragile Lacrima” è il secondo singolo di Marirosa Fedele che ha anticipato l’uscita del nuovo EP “Cuciti Gli Occhi” il 7 aprile in tutti i digital store. Fragile Lacrima è prodotto da SemFim Creative e racconta la storia di un incontro, ma anche di uno scontro, amoroso mai concluso. Nasce dal un grande desiderio di comunicare con ironia alcuni attimi che suggellano il rapporto tra due persone. Descrivendo anche alcuni attimi di fragilità all’interno di un rapporto di coppia, Mariarosa Fedele, in Fragile Lacrima con i suoi ritmi sudamericani, affronta la ricerca di un attimo di condivisione con l’altro, uno dei temi presenti nell’EP. Noi l’abbiamo intervistata per voi!
Quando hai iniziato a cantare e qual è stato il momento in cui hai capito che la musica avrebbe fatto parte delle tua vita?
Ricordo che la musica mi faceva sorridere. Avevo cinque anni quando per gioco cantavo con mio padre, poi l’amore e la passione per la musica è cresciuta sempre più tanto che all’età di tredici anni ho iniziato a studiare chitarra, all’età di sedici canto e da quel momento ho capito che la musica avrebbe fatto parte della mia vita…!
Quanto c’è di autobiografico in “Fragile Lacrima”?
In Fragile Lacrima ho voluto raccontare uno dei percorsi emotivi che a volte si sperimentano, in questo caso una “fuga ideale” da un rapporto d’amore. C’è un piccolo spunto autobiografico, ma il brano nasce per lo più dalla voglia di raccontare in maniera ironica e delicata la ricerca di un attimo di condivisione con l’altro…!
Come è nato l’ep “Cuciti gli occhi”?
L’EP nasce dalla voglia di raccontare l’importanza di essere uniti oggi. Attraverso la forte ricerca di quell’attimo di condivisione con l’altro, in cinque brani per storie e mood musicali diversi, descrivo i percorsi emotivi dei personaggi che le vivono. È un EP che porta in sé l’unione dei diversi stili musicali che in questi anni ho ascoltato, cantato e studiato. Il latin, il soul, il jazz, l’R&B, sono i generi presenti in quest’ultimo lavoro e che ho voluto fortemente unire in un unico lavoro perché rappresentativi di un mondo, il mio!
C’è un momento particolare nella creazione di un disco che ti emoziona particolarmente?
L’inizio, la parte creativa. Produrre un brano dal nulla è una delle esperienze più difficili, ma al contempo più elettrizzanti che esistano, è il momento in cui scrivi, cancelli, riscrivi, cancelli di nuovo e scrivi ancora emozioni stampate nel nulla e la stessa cosa succede per l’idea generale del disco…!
Che artisti hai come punti di riferimento?
Amando la musica brasiliana, i miei punti di riferimento principali sono gli artisti di musica bossa nova, samba, ma spunti sono arrivati anche da artisti di musica soul, jazz, R&B. Gli artisti che ho ascoltato e che un hanno dato molto alla mia visione artistica sono Jobim, Vinicius De Moraes, Gal Costa, Ray Charles, Ella Fitzgerald, Aretha Franklin, Erykah Badu, Santana, Mercedes Sosa, Esperanza Spalding…
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Far si che quello che canto arrivi sempre più al cuore delle persone…!
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