E’ morto un musicista italiano molto stimato ed apprezzato. Lascia un grande dolore, aveva talento da vendere.
E’ morto in queste ore un artista italiano molto noto ed apprezzato. La musica è in lutto, e adesso fan ed amici non possono fare altro che stringersi nel dolore. Purtroppo la pandemia si è portato via anche lui: ormai è una vera falcidie, e questo tragico bollettino di guerra non sembra finire mai. Aveva fondato la sua band nel lontano 1968, e da allora aveva cominciato a suonare ritagliandosi più di uno scampolo di celebrità. Era ricoverato da qualche tempo in terapia intensiva, ma il Covid non gli ha lasciato scampo.
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L’artista era soprannominato dalle sue parti “il vecione”, ossia il grande vecchio. I suoi lunghi capelli brizzolati tradivano i segni del tempo, non a caso in questi anni deve averne viste davvero moltissime. La sua carriera è cominciata oltre cinquant’anni fa, purtroppo non è riuscito a brindare al 2022. Se n’è andato qualche ora prima del Capodanno, ma chi lo conosce giura che era un uomo buono, gentile e sempre disponibile oltre che un bassista elettrico di evidente caratura.
Purtroppo stiamo parlando del bravissimo Alberto Bragante, che ci ha lasciato all’età di 73 anni. Era un no-vax convinto, per questo ha sempre rifiutato di sottoporsi al vaccino. Per un brutale scherzo del destino proprio quel terribile male lo ha sopraffatto, e si è spento al reparto Covid dell’ospedale di Trecenta, in provincia di Rovigo. Resta il ricordo di un bassista estremamente valido e capace, che aveva fatto della sua passione per la musica una scelta di vita. Era molto conosciuto a Rovigo e dintorni, suo territorio natale dove era considerato un’autentica istituzione, ma la sua nomea aveva ben presto scavalcato i confini del Veneto.
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Il suo gruppo “Le Idee” in oltre cinquant’anni di incessante attività si era fatto largo a livello locale, per poi esibirsi dal vivo un po’ in tutta la Penisola. Ovunque hanno raccolto gli applausi del pubblico, grazie ad una formazione altamente composita che vedeva alla chitarra Athos Tiego, alla tastiera Renzo Bernini, al sax Renato Odorizi, alla batteria Franco Nicoletti, alla voce Paolo Pigozzi, alla tromba Giuliano Paiarini e alla fisarmonica Italo Rizzato. Oltre a suonare Bragante lavorava in un Istituto scolastico: era un esempio per tutti i ragazzi che oggi vogliono ricordano con il sorriso di sempre.
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