E’ morto un cantante molto amato che con la sua musica ha segnato un’ epoca. L’eco della sua scomparsa non si è ancora spento.
Un cantante molto amato e conosciuto in ogni angolo del mondo si è suicidato, ma il suo ricordo è ancora vivo nei cuori della gente. Con la sua scomparsa purtroppo si è chiusa un’epoca, dato che era considerato un autentico pioniere nel suo genere ed in assoluto uno dei più bravi. Con il suo gruppo aveva inciso otto album in studio di grandissimo successo, che lo avevano consacrato come uno dei mostri sacri della storia del rock.
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Quella della sua morte, il sedici dicembre, è una data che difficilmente dimenticheremo, e milioni tra ammiratori e colleghi ancora oggi sono uniti nel suo ricordo. Il gruppo si era formato a Dumferline, in Scozia, nei primi anni Ottanta, ed aveva raggiunto un successo straordinario vendendo decine di milioni di dischi. Assieme a Simple Minds, U2 ed Orange Juice erano stati tra i protagonisti della stagione d’oro della musica britannica.
Morto un cantante conosciutissimo nel mondo: è la fine di un’epoca
Partiti dalla new-wave per approdare a delle sonorità folk-rock più tradizionali, il gruppo aveva esordito nel 1983 con l’album “TheCrossing”, quindi nel corso degli anni Ottanta si era confermato ad alti livelli grazie ad alcuni titoli rimasti ben impressi nell’immaginario collettivo, come “Steeltown”, “The Seer” e “Peace In Our Tim”.
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Purtroppo il carismatico Stuart Adamson, frontman ed autore dei testi dei grandissimi Big Country, una volta all’apice del successo ha cominciato ad accusare gravi problemi con alcool e depressione. Un vortice da incubo dal quale non è più riuscito a liberarsi, sino al tragico epilogo del 16 dicembre 2001. Fu trovato impiccato nella sua camera d’albergo nelle Hawaii, a Honolulu. Sono passati quasi venti anni, ma resta vivo il ricordo di uno dei musicisti più poetici ed ispirati della sua generazione.
