E’ morto un chitarrista italiano molto stimato ed apprezzato. Lascia un grande vuoto, aveva talento da vendere.
E’ morto in queste ore un chitarrista italiano molto noto ed apprezzato. Si tratta senza esagerazione forse del più bravo in assoluto, visto che il leggendario Lucio Dalla, uno che certo se ne intende e con il quale aveva collaborato a stretto contatto in passato, lo ha definito “uno dei più grandi a livello europeo“. Il mondo della musica è in lutto, e appena appresa la notizia fan ed amici non volevano crederci. Purtroppo il Covid si è portato via anche lui: ormai è una vera strage, e questa sciagurata pandemia non sembra voler finire mai.
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Aveva cominciato a suonare sin da giovanissimo, e da allora era riuscito a ritagliarsi più di uno scampolo di celebrità. Era ricoverato da qualche tempo in terapia intensiva, ma il male non gli ha lasciato scampo. Il suo corpo era ormai debilitato da mesi di battaglia, resta il rimpianto per ciò che avrebbe potuto ancora dare con la sua magica chitarra. Nel corso della sua lunga carriera si era prodigato al fianco non solo come già detto di Lucio Dalla, ma anche di moltissimi altri artisti di rango. Nel 1996 ad esempio è nel team di Biagio Antonacci sull’album “Il Mucchio”, uno dei dischi più incensati del cantante milanese. Non è riuscito a brindare al nuovo anno, nessuno però adesso ha più voglia di festeggiare.
Morto un chitarrista italiano molto stimato: la musica è in lutto
Purtroppo stiamo parlando del bravissimo Paolo Giordano, che ci ha lasciato il 29 dicembre scorso all’età di 59 anni. Chitarrista ed insegnante, era molto noto soprattutto nella sua terra natale, Pescara. Era stato ricoverato nel reparto Covid dell’ospedale della città abruzzese, le sue condizioni di salute però ormai erano davvero precarie. Resta il ricordo di un uomo estremamente appassionato e capace, che aveva fatto della sua vocazione per le sei corde una scelta di vita.
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Paolo Giordano non era un musicista qualunque, ma un virtuoso della chitarra che amava osare e sperimentare. Sfruttava infatti alcune tecniche innovative, come il finger-style ed il tapping, una sorta di metodo a percussione simile a quello che di solito si usa per la batteria. Anche il sindaco di Pescara lo ha voluto omaggiare con parole molto toccanti: “La scomparsa di Paolo Giordano apre una ferita nel panorama culturale pescarese. Ha saputo portare la chitarra alle vette dell’eccellenza, legando il suo nome a quello dei big della musica“. Inoltre, ha concluso il primo cittadino, “Le sue note gli sopravvivono nelle incisioni discografiche, capaci di suscitare le emozioni che ha saputo regalarci in tanti anni di carriera”.