E’ morto un vero e proprio gigante della musica mondiale. Una sua canzone rimarrà indimenticabile, è un colpo durissimo.
E’ morto nella giornata di ieri, 22 febbraio, un vero e proprio pilastro della scena rock internazionale. Lascia un vuoto enorme, sarà impossibile rimpiazzarlo.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ieri in tarda serata. Non se lo aspettava nessuno, ed ha gettato nell’incredulità milioni di fan in tutto il mondo. Purtroppo ammiratori e colleghi adesso non possono fare altro che stringersi nel dolore, dato che se ne va uno degli artisti certamente più talentuosi ed ispirati della storia. Cantante, compositore e pianista di grandissime capacità, era nato a Londra il 29 maggio del 1945, e sin da giovane si è affermato grazie ad una serie di dischi sperimentali ed all’avanguardia.
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Ha raggiunto l’apice della sua straordinaria carriera nel rock soprattutto insieme alla sua band nel corso degli anni Settanta, ma anche nei decenni successivi la sua stella non ha mai smesso di brillare. Si è imposto come una delle figure chiave e di maggior riferimento per i propri colleghi. Non è un caso che venga considerato da tutti uno dei pionieri del progressive, un genere che in passato ha messo in luce mostri sacri del calibro di Pink Floyd, Yes o Genesis.
La sua scomparsa sta sollevando un’ enorme eco mediatica, di certo però se ne parlerà ancora a lungo visto che con la sua morte si chiude un’epoca. A maggio avrebbe compiuto 77 anni, una vita trascorsa in musica dove aveva mosso i primi passi con i Paramounts per poi entrare in una band che lo avrebbe consegnato definitivamente alla leggenda.
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Era il 1967 quando ha esordito con il disco che gli ha dato visibilità in tutto il pianeta. Infatti conteneva una canzone considerata all’unanimità tra le più belle di sempre. Come spesso accade in questi casi è stata negli anni oggetto di cover e numerosi rifacimenti, ad esempio da parte dei nostri Dik Dik o della scozzese Annie Lennox che l’ha portata ai vertici delle classifiche di tutto il pianeta.
Purtroppo stiamo parlando del grandissimo Gary Brooker, leader dei Procol Harum scomparso al termine di una lunga malattia. Una carriera fatta di trionfi che sarebbe impossibile elencare in questa sede, basti citare su tutti l’indimenticabile “A Whiter Shade Of Pale” cui abbiamo accennato poc’anzi e che adesso riascoltandola assume certamente un significato differente. Il suo ultimo album era stato “Novum” del 2017, mancherà a tutto il mondo della musica.