Dopo i SOLD OUT delle prime date del tour invernale, continua lo straordinario tour nei club di Motta, che si arricchisce di nuove date in tutta Italia: dato il sold out in prevendita della data del 21 gennaio a Bologna, Motta suonerà anche il 22 gennaio, sempre al Locomotiv. In più, la data all’H2No di Pistoia, prevista per il 28 febbraio, è anticipata al 26 febbraio. Ad attendere il pubblico, la grinta che ha da sempre contraddistinto i live di Motta e nuove soluzioni musicali e scenografiche.
Il suo esordio discografico solista “La fine dei vent’anni” (Sugar) ha messo d’accordo la critica, che gli ha riservato recensioni entusiaste, ed il pubblico, che lo ha premiato con piene e calorose platee nei concerti del tour passato che lo ha portato in oltre 60 location, tra live club, teatri e festival. Il tour nei club terminerà il 1 aprile 2017 con un grande concerto all’Alcatraz di Milano.
“La fine dei Vent’anni” ha permesso a Motta di aggiudicarsi sia la Targa Tenco 2016 come Miglior Album d’Esordio sia il Premio Speciale PIMI 2016 del MEI. L’ultimo estratto dal disco, “Sei bella davvero”, è stato pubblicato in anteprima esclusiva nella homepage di Repubblica.it il 27 ottobre.
LA FINE DEI VENT’ANNI IN TOUR NEI CLUB
13-gen – Riccione – Spazio Tondelli
14-gen – Foligno (PG) – Supersonic music club
21-gen – Bologna – Locomotiv SOLD OUT in prevendita
22-gen – Bologna – Locomotiv
26-gen – Pistoia H2No
27-gen – Roncade (TV) – New Age
16-feb – Palermo – Candelai
17-feb – Catania – Barbara
18-feb – Messina – Retronoveau
24-feb – Sassari – The Hor
25-feb – Cagliari – Fabrik
03-mar – Frattamaggiore (NA) – Sound music club
04-mar – Ceccano (FR) – Officine Utopia
09-mar – Lugano – Studio Foce
10-mar – Carpi (MO) – Kalinka
11-mar – Cesena – Vidia
18-mar – Roma – Monk
24-mar – Genova – Crazy Bull
25-mar – Padova – Pedro
26-mar – Siena – Teatro dei Rinnovati
31-mar – Pisa – Deposito Pontecorvo
01-apr – Milano – Alcatraz
“La fine dei vent’anni” è stato recensito dalle principali testate nazionali (Il Venerdì di Repubblica, Sette de Il Corriere della Sera, L’Espresso, Vanity Fair, Il Fatto Quotidiano, Internazionale, La Stampa, L’Unità, Il Manifesto, e da tutte le riviste specializzate) ed è stato presentato, con intervista e minilive, in trasmissioni radio di qualità, come Radio 2 Caterpillar, Radio 3 Alza Il Volume, Radio 3 Fahrenheit, Radio 2 Social Club, Radio 2 Rock’n’Roll Circus, Radio 1 King Kong, Radio Popolare Mini Sonica. Il TG3 nazionale ha dedicato a Motta un ampio servizio ed un’intervista, in occasione della presentazione al Quirinetta di Roma.
MOTTA – “LA FINE DEI VENT’ANNI” (Etichetta SUGAR 2016)
C’è scritto “ FINE ”, ma in realtà è l’inizio. Di una nuova prospettiva artistica, di una nuova visione, musicale certamente, ma anche di se stesso. “La fine dei vent’anni” è il primo disco di MOTTA, ma non di Francesco, una delle anime e la penna che ha vergato le parole con cui i CRIMINAL JOKERS, in due dischi, hanno espresso in maniera elettrica e vitale l’urgenza dei propri vent’anni.
Poi il tempo scorre, le esperienze si accumulano, i punti di vista si spostano, leggermente, e fanno emergere altri suoni, altre parole, adeguate al momento artistico ed umano vissuto da questo straordinario musicista.
La versatilità è cosa che non gli manca. MOTTA è un polistrumentista prezioso che ha prestato negli anni la propria capacità a una Signora del Rock come NADA (con lei al basso, alla chitarra e ai cori), ai PAN DEL DIAVOLO (qui alla batteria, e in piedi), agli ZEN CIRCUS (come tecnico del suono) e a GIOVANNI TRUPPI (alla chitarra e alla tastiera).
Su “La fine dei vent’anni” decide finalmente di metterci la faccia e il cuore. Non solo il cognome.
Per questo cambio radicale di direzione – non di intensità – MOTTA chiama a sé Riccardo Sinigallia, tra i migliori produttori ed autori italiani (già con Niccolò Fabi, Max Gazzè, Tiromancino, Luca Carboni, Filippo Gatti, Coez), persona dalla sensibilità e dalla visione adatta ad un disco vario ed eclettico come questo.
“La fine dei vent’anni” è la scoperta dell’età adulta. Il racconto della crescita umana e musicale di uno dei più talentuosi artisti italiani.
MOTTA, finalmente, accetta di mettersi a nudo e raccontare se stesso, i suoi affetti, la sua vita e quella della sua famiglia. Lo fa utilizzando un tappeto di suoni e colori vastissimi, impossibili da racchiudere in una definizione.
È canzone d’autore, sì, ma è anche pop. Non rinuncia all’impatto e alle asperità del rock, ma guarda in direzioni e mondi diversi.
Non segue un modello preciso, non cerca di rifarsi a una tradizione, preferisce mischiare con orgoglio tutte le sonorità con cui è cresciuto e dare vita a un insieme per certi versi unico e fresco.
La produzione di Riccardo Sinigallia (anche co-autore di alcuni brani) enfatizza e al tempo stesso addolcisce le asperità vocali di MOTTA che nel disco suona, sparsi nei brani, chitarra, basso, batteria, tastiere. A lui, in studio, si aggiungono alcuni dei migliori musicisti su cui una produzione possa contare: Cesare Petulicchio (BSBE – Bud Spencer Blues Explosion), Andrea Ruggiero (Operaja Criminale e mille altri), Laura Arzilli, Lello Arzilli, Andrea Pesce, una leggenda come Giorgio Canali, Maurizio Loffredo, Guglielmo Ridolfo Gagliano (Paolo Benvegnù, Negrita) e Alessandro Alosi (Pan del diavolo).
Un disco solista, quindi, ma tutt’altro che realizzato in isolamento. “La fine dei vent’anni” è il collettivo che si mette a servizio del singolo e dell’arte. Come dovrebbe accadere sempre quando si scopre che diventare adulti è in realtà molto diverso dall’invecchiare.
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