Per la rubrica “NonSoloMusica” Antonio Montagnese ci racconta in ESCLUSIVA il suo nuovo libro I Differenti un romanzo scritto per Santelli Editore.
È un romanzo di critica sociale?
Il libro è un romanzo. Racconta quindi una storia, sotto certi profili, avventurosa e avvolgente, bella da leggere. Ricostruisce in modo romanzato un fatto realmente accaduto. È una storia molto interessante perché si pone a cavallo tra due classi sociali: il mondo dei piccoli contadini e la borghesia. Il libro ricostruisce una storia che consentiva di affrontare in modo critico alcune tematiche sociali. Alcuni studiosi che hanno già letto il libro lo hanno ricondotto tra i libri di denuncia sociale. Il libro manifesta una marcata sensibilità ponendosi il problema della tutela della gente debole e indifesa, dei piccoli contadini e dei loro poveri figli, travolti e oltraggiai da una borghesia corrotta e parruccona.
Perché la dinamica al centro del testo è la giustizia dell’ingiustizia?
La storia narra una grave ingiustizia commessa all’interno del tribunale. Il tribunale sarebbe il luogo dove dovrebbe essere realizzata la giustizia. L’Organo deputato a realizzare la giustizia causava paradossalmente una grave ingiustizia. È opportuno altresì considerare che i tribunali operano con norme e procedure emanate dalle classi borghesi. Le leggi rispecchiano la cultura delle classi borghesi; una cultura molto diversa rispetto a quella delle società contadine.
Perché si può definire un libro unico nel suo genere?
Il libro si piò definire unico nel suo genere perché racconta una storia realmente accaduta.
Qual è la visione della natura che scaturisce dal libro?
Il lettore viene accompagnato dai protagonisti del libro attraverso i sentieri delle montagne. Ha la possibilità di sentire i profumi, osservare i colori, gustare la straordinaria e spettacolare bellezza che la natura sa offrire. Il lettore ha la possibilità di contemplare, assieme ai protagonisti del libro, l’incantevole spettacolo della natura.