Il nostro bravissimo cantautore Samuele Bersani si è lasciato andare a parole che hanno colto di sorpresa moltissimi fan.
Il nostro bravissimo cantante Samuele Bersani nelle ultime ore è tornato a farsi sentire dalle prime pagine dei giornali. Stavolta le sue parole hanno spiazzato chiunque.
L’artista, nato il primo ottobre del 1970 a Rimini, è sicuramente uno cantautori più credibili ed ammirati della nostra musica. Cresciuto in un ambiente di grandi fermenti culturali, ha ereditato l’amore per la musica dal padre, che era un discreto flautista ed animatore attivo tra teatro e poesia. Così Samuele ha mosso i primi passi sin da ragazzo, dopo la necessaria gavetta tra band minori e i consueti concorsi per future star.
Col passare degli anni si è affermato come uno dei volti emergenti più talentuosi e ispirati in circolazione. Si è aggiudicato infatti ben quattro Targhe Tenco ed il premio della critica intitolato a “Mia Martini” . Album come “Caramella Smog”, “L’ Aldiquà”, “Manifesto Abusivo” e l’omonimo “Samuele Bersani” hanno contribuito non poco ad accrescere la sua già invidiabile fama. Circa due anni fa, nel 2020, ha lanciato sul mercato quello che ad oggi rimane il suo ultimo album “Cinema Samuele”.
Tempo dopo invece, nel 2021, è sbarcato a Sanremo in coppia con il collega torinese Willie Peyote in occasione della serata speciale dedicata alle cover, stregando la platea dell’ Ariston con “Giudizi Universali”. Il suo lungo percorso canoro è stato ricco di soddisfazioni e molto avvincente, per questo le dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore hanno veramente lasciato tutti a bocca aperta. Lo avreste mai detto che un autore così poetico, accattivante e navigato in realtà potesse nascondere altre intenzioni?
Samuele Bersani infatti, sembra incredibile, ma nella vita avrebbe pensato di fare di tutto fuorché il cantante. Un “mestiere” che è nato quasi per gioco: come è possibile? Lo ha spiegato direttamente lui in un’intervista concessa ai colleghi di Repubblica, con delle parole che lasciano poco spazio a dubbi. “Negli anni Ottanta, quando ero bambino io, a Cattolica c’erano moltissimi festival di cinema che frequentavo, così sognavo di fare il regista“. Inoltre ha aggiunto “Mi nutrivo più di film che di canzoni“: evidentemente il pallino per lo spettacolo non gli è mai mancato, con milioni di copie vendute alle spalle però il cambio di rotta intrapreso non è stato poi così male…