Sanremo 2017: l’orchestra che suona con strumenti creati dai rifiuti

Un altro ospite internazionale, ma stavolta davvero speciale: durante la 67ª edizione del Festival di Sanremo salirà sul palcoscenico del Teatro Ariston, diretta dal maestro Fabio Chavez, l’Orchestra Reciclados de Cateura.

“Cateura” è un insediamento informale poverissimo, sorto sopra una discarica di Asuncion, in Paraguay, uno dei paesi più poveri dell’America Latina, nel quale un bambino su sei sotto i 5 anni è malnutrito e la maggior parte vive nelle campagne.

E proprio a “Cateura” è nata un’orchestra che suona con strumenti costruiti con materiale riciclato dai rifiuti della discarica. Gli strumenti che i ragazzi costruiscono – usando bidoni, cucchiai, tubi metallici, fili e corde, pezzi di cartone, avanzi metallici, barattoli e ogni sorta di rifiuto riutilizzabile e riciclabile – sono viole, violini, violoncelli, bassi, chitarre, flauti, sassofoni, trombe e strumenti a percussione.

Il repertorio comprende generi molto diversi, dalla musica classica, a quella paraguaiana e latino americana, dai Beatles a Frank Sinatra, dalle colonne sonore dei film all’heavy metal sinfonico. La scuola rappresenta un’opportunità, una chance per i bambini di imparare a suonare, di imparare e sognare.

Il mondo ci invia spazzatura – ha detto il Maestro Fabio Chavez – noi la trasformiamo in musica”. Al Festival saranno presenti 24 elementi, con il direttore, in pratica l’intero organico, ed eseguiranno un adattamento della Primavera di Vivaldi.

L’Orchestra Reciclados è incoraggiata e sostenuta dall’UNICEF che ne promuove l’attività in tutto il mondo. E’ diventata una vera e propria testimonial UNICEF per la sua avventura davvero paradigmatica: la musica, la cultura, l’impegno tolgono i ragazzi dalla strada dando loro una chance per ribaltare il loro destino.

Altra ospite, questa volta italiana, a calcare il palcoscenico dell’Ariston sarà la novantaduenne Maria Pollacci (nata il 20 settembre 1924), un’ostetrica che ha fatto nascere nella sua lunga carriera la cifra record di 7638 bambini. Diplomata in Ostetricia a Modena nel 1945, da allora non ha mai interrotto la sua attività, che svolge tuttora tenendo il suo cellulare sul comodino e partendo in macchina secondo necessità a qualunque ora del giorno o della notte. Maria ha avuto tre mariti, tutti scomparsi, non ha avuto figli suoi, ma di tutti, o quasi, quelli che ha fatto nascere conserva una foto.
E’ autrice del libro autobiografico, pubblicato nel 2012, “Mamma 7400 volte” e su di lei e sui suoi 70 anni di attività è stato realizzato un docufilm.

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