Ricordate queste esibizioni eclatanti sul palco del Teatro Ariston? Sono, anche loro, storia del Festival di Sanremo.
Questa edizione del Festival di Sanremo ha superato, con qualche sorpresa, in termini di share quelle precedenti affidate al conduttore Amadeus. Il direttore artistico e presentatore di quest’anno, Carlo Conti, ha voluto al suo fianco nomi di spicco per la co-conduzione.
Anche il cast dei cantanti è ricco di grandi musicisti, ma non mancano debutti e scelte sorprendenti. Rispetto al suo predecessore, Carlo Conti ha voluto puntare tutto sulla musica, dando poco spazio agli ospiti esterni.
Sono tante le esibizioni che hanno spiazzato i telespettatori e la platea nel corso della storia del Festival di Sanremo, e per diversi motivi. Esibizioni improbabili, liti, canzoni scioccanti, ma le ricordate tutte? Partiamo dal 1978, con l’esibizione del grande Rino Gaetano con il brano Gianna. Provocatorio, scanzonato ma geniale, per molti Rino Gaetano venne trattato molto male da critica e Commissione. La platea non gradì ma il brano in seguito divenne famosissimo ed oggi è un singoli più amati e famosi del cantautore.
Nel 1980 i Decibel, capeggiati da Enrico Ruggeri, approdano sul palco del Teatro Ariston. Per la platea sono praticamente alieni: il singolo Contessa, provocatorio e memorabile, il look glam-rock, tutti elementi che certificarono la voglia della band di non sottomettersi ai canoni del Festival di Sanremo di allora. Il brano, oggi, è uno dei più amati della band. Due anni dopo, al Festival di Sanremo arriva Vasco Rossi, con il brano Vado al massimo. Il singolo fu cambiato dalla Commissione e l’esibizione del rocker divenne un caso.
Platea assente, fischi e rumori, Vasco Rossi venne liquidato in fretta. Il rocker, di tutta risposta, dopo la fine della canzone, si mise il microfono in tasca e se ne andò (causando anche un rumore infernale). Ovviamente, sappiamo tutti come è andata: Vasco è oggi una leggenda e Vado al massimo è un brano che ha fatto la storia della musica nostrana. Più recente, invece, l’esibizione del trio Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e Luca Canonici, che giungeranno terzi nel 2010, con il brano Italia amore mio.
Tutti ricordiamo l’incredibile protesta dell’orchestra dell’Ariston – con tanto di spartiti tirati in aria – ma non tutti ricordano che Pupo in finale cambio una piccola parte del brano per omaggiare la Nazionale azzurra vincitrice del Mondiale 2006, vista la presenza del c.t. Marcello Lippi. In quel caso rischiano anche la squalifica.
Infine, non potevamo non chiudere con Bugo e Morgan: nel 2020 i due si presentano con il brano Sincero al Festiva di Sanremo. Tra i due scaramucce continue dietro le quinte, sino al clamoroso addio al palco di Bugo dopo il cambio di testo di Morgan: “Le brutte intenzioni, la maleduzione…”, e il leggendario: “Dov’è Bugo?”.
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