Arriva al Teatro Argentina di Roma Eneide di Krypton – un nuovo canto dal 21 al 23 aprile (il 21 aprile alle ore 21.00, il 22 aprile alle ore 19.00, il 23 aprile alle ore 21.00), versione 2.0 che ha ottenuto grande successo di pubblico e stampa al suo debutto al Teatro Studio di Scandicci nel 2014 e dopo una tournee realizzata nell’inverno 2015 in vari teatri italiani, tra cui il Teatro Rossini di Pesaro e l’Opera di Firenze.
Trent’anni fa Eneide di Krypton, diretta da Giancarlo Cauteruccio e con le musiche originali dei Litfiba, fu uno spettacolo cult che generò una rivoluzione estetica, con un ruolo centrale nelle trasformazioni della ricerca teatrale. Il pubblico assistette alla rappresentazione multimediale di un poema epico e fondativo, in cui l’elemento narrativo della luce e il tratto stilizzato dei performer rendevano un’immagine sfolgorante del nuovo teatro italiano.
Eneide, opera post-moderna per eccellenza, circuitò nei maggiori teatri italiani e approdò nel 1984 al teatro La Mama di New York per il festival “Benvenuto” New Theatre Italy.
A trent’anni di distanza con Eneide di Krypton – un nuovo canto la compagnia ha riportato in scena un pezzo di storia del teatro italiano, in cui il regista e i musicisti Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi a cui si è aggiunto Francesco Magnelli (collaboratore dei Litfiba negli anni Ottanta che insieme ad Antonio e Gianni fonderà in seguito i Beau Geste) hanno ridato vita a un’opera totale.
È uno spettacolo completamente nuovo arricchito dell’esperienza maturata, del mutato punto di vista, delle nuove possibilità elettroniche in campo musicale e scenografico, dove i quattro artisti entrano direttamente in scena e dove la musica dal vivo, insieme alla voce del regista, attore e anche cantante, e all’intensa voce off di Ginevra Di Marco per il personaggio di Lavinia, si combinano in un’azione fisica e strumentale in grado di generare suoni più maturi e dirompenti.
Un “concerto/teatro” che dialoga col presente, indaga nuovi territori scenici e musicali senza tradire l’essenza dei brani storici, sedimentati nella memoria degli spettatori. Una vera e propria scossa di suono e voce che sottolinea anni di viaggi immaginari compiuti dai quattro performer, ancora desiderosi di invenzione, di creazione, di ritmo, di rumore.
L’impianto scenico è stato totalmente ridisegnato, i musicisti “abitano” lignee macchine, enormi woofer, gigantesche bocche di un coro tragico, posizionate su una sorta di barca; le multivisioni delle origini (oggi archeologia elettronica) diventano scenari dinamici, digitali e interattivi, insieme agli spazi creati da un laser di ultima generazione.
Teatro Argentina – L.go di Torre Argentina, 52 Roma www.teatrodiroma.net
21 aprile ore 21.00 – 22 aprile ore 19.00 – 23 aprile ore 21.00