La tragica morte di una star continua a far parlare molto di lei. Tra le tante ipotesi c’è anche quella che ci parla di un suicidio.
Probabilmente Amy Winehouse è una delle poche cantanti jazz realmente degne di nota che abbiamo ammirato negli ultimi anni. La potenza della sua voce, la bellezza dei suoi testi e la forza mista alla fragilità della cantante, l’hanno resa un’icona unica nel suo genere. Ancora oggi, a distanza di anni dalla sua drammatica e prematura scomparsa, Amy continua ad ispirare milioni di fan grazie a canzoni che resteranno per sempre nella storia della musica.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso e difficilmente colmabile, in tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerla e di apprezzare la sua meravigliosa musica. Amy, purtroppo, rientra in quel tristemente noto Club dei 27. Si tratta di un gruppo di cantanti famosi che ci hanno lasciato proprio durante il ventisettesimo anno di vita. Una statistica triste e dolorosa, in cui mai e poi mai avremmo voluto vedere il nome di Amy che ancora tanto aveva da dare al mondo. Nonostante siano passati già dieci anni dalla sua scomparsa, ancora oggi non sono del tutto chiariti degli aspetti relativi a quel fatidico giorno. Proviamo a ripercorrere cosa accadde quella notte e quali ipotesi furono formulate sul decesso.
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La tragica scomparsa di Amy Winehouse
È il 23 luglio 2011 quando Amy Winehouse viene ritrovata senza vita nel letto del suo appartamento a Londra. La prima autopsia disposta non chiarì le cause del decesso, lasciando la porta aperta a varie speculazioni circa i fatti di quel giorno. Solo tre mesi più tardi, ulteriori esami, chiarirono i motivi: a provocare la morte della cantante sarebbe stata una sindrome nota come stop and go. Ma di cosa si tratta?
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La sindrome dello stop and go avviene quando, dopo un lungo periodo di astinenza, si assumono quantità elevate di alcol. Tuttavia, in seguito, anche questa ipotesi fu parzialmente smentita, a causa di alcuni errori commessi durante le indagini. Il fratello della cantante, infatti, dichiarò che l’alcol non c’entrava nulla col decesso, che invece sarebbe arrivato a causa dei disturbi di bulimia di cui soffriva Amy. Qualunque sia il motivo che ha portato a questa drammatica fine, una cosa è certa: Amy, come le vere leggende, resterà per sempre nella storia della musica grazie al suo innato talento.
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