Oggi esce nelle sale italiane, solo per tre giorni, il film “Amy” che racconta la vita della cantante, morta prematuramente a 27 anni, Amy Winehouse.
Perchè andare al cinema e vedere un film su una cantante che, si sa, non conduceva uno stile divita sano e all’insegna del “politically correct”? Il motivo è semplice, Amy non era solo quello. Bastano pochi istanti di visione per capire come, ogni immagine, ogni frammento di quella vita nascondesse qualcosa di ben più profondo che i media e i fan non sempre sono riusciti a cogliere.
Dietro a quel trucco forte, a quella acconciatura così alta e a quello stile di vita a tratti debosciato si nascondeva una donna, una ragazza esattamente come voi, come vostra figlia o la vostra fidanzata. Amy era prima di tutto una ragazza, con pregi e difetti, come tutti, trascinata vorticosamente nel mondo dello star system, un modo da cui lei stessa non sapeva come uscirne. Il film è così, un viaggio, ruvido, dolce e amaro allo stesso tempo che vi farà vedere Amy struccata, Amy bambina, Amy che ama, ride, piange, urla e prende a pugni tutti. Vi farà vedere una donna a 360°.
Ecco quindi perchè il film “Amy” va visto. Per sapere qualcosa di più di lei, con la sua voce black, ma anche come monito per tutti: dietro alla stella c’è sempre la fragilità di un essere umano.
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