Non capita sempre di svegliarsi al mattino e pensare: “Voglio rivedere quell’esibizione”. E invece questa mattina ci è successo. Lui è Marco Anastasio, ha 21 anni e ieri durante la seconda puntata di audizioni di X-Factor 2018 ci ha veramente lasciato qualcosa. Sarà lo sguardo timido che cerca consenso nei giudici e poi torna a fissare il pavimento. Sarà che si è vestito come noi al mattino dopo una serata con troppi gin tonic. Sarà che diventa tutto rosso quando canta e si vede che deve dire tante cose. Sarà che ci ricorda un po’ Fabri Fibra dell’inizio con una canzone nuda e cruda, senza fronzoli, senza autotune, senza troppe basi complicate. Sul palco di X-Factor 2018 c’è solo lui: Anastasio. La sua voce, il suo testo “della Madonna”, come dice Asia Argento a fine esibizione, e i suoi occhi lucidi un po’ intimiditi e speranzosi allo stesso tempo. Sono arrivati 4 sì, convinti, anche da Fedez. Vedremo se nei Bootcamp, negli Home Visit e, chissà, nei Live di X-Factor 2018, Anastasio sarà all’altezza della situazione.
Testo Anastasio, La fine del Mondo, audizioni X-Factor 2018
Aspetta, non sono pronto ancora
guardo ancora l’etichetta
non so andare in bicicletta
o fare i 100 all’ora
Mai corso una maratona
superato ostacoli
non ho mai visto il Napoli di Maradona
E ho le licenze scadute un pezzo
quella poetica da rinnovare o levare di mezzo
abbatto la clessidra orizzontale per fermare il tempo
a patto che smettiate di soffiare per cambiare il vento
E il freddo che avanza
l’anima sintetica
l’estetica dell’ansia
e se oggi potessi cambiare il mondo
lo farei, domani
Non mi rompete il cazzo
con sta fretta di decidersi
lasciatemi non fatemi alzare dal letto
scendetemi di dosso con sta fretta di decidersi voi,
voi non mi fatemi alzare dal letto
Ma voi davvero volete le cose semplici?
inflazionarvi le emozioni con i pezzi sempre identici, beh
io sono stanco delle cose normali
io non ho tempo per le cose normali
di certo non mi alzo dal letto per cose normali
Tu non mi credi
io vengo a romperti i pensieri
ti toglierò l’ossigeno
e la terra sotto i piedi
io vengo a romperti i pensieri
Io mando giù l’arsenico
non lascio manco più le goccioline
Xanax come noccioline, pane da rimpicciolire
E sogno un mondo che finisca degnamente
che esploda
non che si spenga lentamente
Io sogno i led
i riflettori e la Cappella Sistina
sogno un impianto con bassi pazzeschi
sogno una folla che salta all’unisono
fino a spaccare i marmi
fino a crepare gli affreschi
Sogno il giudizio universale sgretolarsi e cadere in coriandoli sopra una una folla danzante di vandali
li vedo al rallenty, miliardi di vite
mentre guido il meteorite sto puntando lì
Io sogno i led
i riflettori e la cappella Sistina
sogno un impianto con bassi pazzeschi
sogno una folla che salta all’unisono
fino a spaccare i marmi
fino a crepare gli affreschi
Sogno il giudizio universale sgretolarsi e cadere
in coriandoli sopra una una folla danzante di vandali
li vedo al rallenty
miliardi di vite
mentre guido il meteorite sto puntando lì